Per Fritz Indra la mobilità elettrica è tutta una montatura

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Per Fritz Indra la mobilità elettrica è tutta una montatura

16. giugno 2020 agvs-upsa.ch – «Le auto elettriche sono un imbroglio per l’ambiente.» Con questo titolo, la testata SonntagsZeitung ha pubblicato un’intervista al leggendario sviluppatore di motori Fritz Indra. Per l’ottantenne il futuro dell’automobile è negli e-fuels.
 

Per il leggendario sviluppatore di motori Fritz Indra, l'elettromobilità non contribuisce alla protezione del clima. Fonte: Daniel Reinhard

sco. Il governo tedesco vuole incentivare l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi plug-in con bonus fino a 9000 euro. Questa misura mira a risollevare quanto più rapidamente possibile l’industria automobilistica tedesca dopo la pandemia di coronavirus. Nell’edizione di SonntagsZeitung del 7 giugno, Friedrich «Fritz» Indra dice peste e corna sia di questi incentivi sia della mobilità elettrica.
 
L’ingegnere austriaco, che si è occupato della costruzione di motori a combustione sin dall’inizio della sua vita professionale ed è sempre stato critico nei confronti della mobilità elettrica, non vede alcun boom della mobilità elettrica, al massimo una gonfiatura. «Il boom può esserci in alcuni paesi dove, come in Germania, sono stati aumentati gli incentivi, ma a livello globale non è affatto così. Quando l’anno scorso la Cina e gli USA hanno ridotto gli incentivi per le auto elettriche, le cifre di vendita sono crollate drasticamente. Per questo a livello globale i dati delle immatricolazioni per il 2019 sono rimasti praticamente invariati rispetto al 2018.»
 
Da anni si annuncia che l’auto elettrica è vicina alla svolta, ma secondo Indra: «Tutte le previsioni sono illusorie. Perché le persone non comprano niente che sia peggiore di quello che hanno e continuano a viaggiare con i buoni vecchi motori a combustione. Perché non c’è niente all’orizzonte che possa offrire ai clienti gli stessi vantaggi di un prodotto che è stato costantemente sviluppato e migliorato da milioni di ingegneri per oltre 100 anni.»
 
Per Indra la mobilità elettrica non contribuisce neppure a tutelare l’ambiente: «Le materie prime necessarie per le batterie, come il cobalto o il litio, sono estratte in condizioni disumane in Congo e in Cile. La produzione di batterie in Asia utilizza elettricità “sporca” a basso prezzo proveniente dalle tradizionali centrali termoelettriche.»
 
L’immagine ecologica e rispettosa del clima delle auto elettriche è soprattutto una questione di marketing, sostenuta soprattutto dalla politica, prosegue: «Non si tiene conto della catena di produzione globale, deliberatamente o meno. Sicuramente molti politici si sono già accorti di quello che hanno fatto. Promuovere qualcosa che non contribuisce alla protezione dell’ambiente è irresponsabile per chi pensa globalmente.»
 
Per Fritz Indra, il fondatore di Tesla Elon Musk è un «genio del marketing»: «Al momento è l’unico a trarre profitto da questa montatura delle auto elettriche.» Oggi la Tesla Model 3 è una delle auto più vendute in Svizzera. Merito del potere d’acquisto, secondo Indra, che subito relativizza le cifre di vendita: «In Svizzera il numero di persone che possono permettersi una Tesla è superiore alla media. Ma molti proprietari di una Tesla hanno anche una Ferrari o una Porsche in garage.»
 
Per l’ottantenne, che nella sua carriera ha lavorato anche per BMW, Audi, Opel e GM e che continua a insegnare come professore onorario al politecnico di Vienna, la risposta al cambiamento climatico non sta nella batteria ma nei carburanti sintetici: «Durante la produzione, questi combustibili assorbono CO2 dall’aria. Il loro utilizzato nei motori a combustione, vecchi o nuovi, genera nuovamente CO2, così i motori a combustione risultano assolutamente neutri dal punto di vista climatico e nel complesso migliori rispetto alle propulsioni elettriche. Sarebbe più opportuno incentivare lo sviluppo dei carburanti sintetici.»
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Commenti


Agostino 23. Gennaio 2023 - 17:24
Sono perfettamente d'accordo con il Signor Fritz Indra