Mobilità elettrica: la Cina non è più la locomotiva

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Mobilità elettrica: la Cina non è più la locomotiva

23 gennaio 2020 agvs-upsa.ch – Lo scorso anno lo sviluppo della mobilità elettrica ha subito un rallentamento nei due grandi mercati di vendita Cina e USA. In compenso la Germania è divenuta il terzo mercato più grande per i veicoli elettrici.



abi/pd. In Cina, il più grande mercato per i veicoli elettrici, su base annua le nuove immatricolazioni dei cosiddetti New Energy Vehicles sono scese del 4% a 1,2 milioni di veicoli. Lo riporta l’«Electromobility Report 2020» del Center of Automotive Management (CAM) di Bergisch Gladbach, redatto da Stefan Bratzel.

A seguito della riduzione dell’incentivo per le vetture elettriche, introdotta a metà 2019, le vendite di questi veicoli hanno subito un vero tracollo sul mercato guida cinese. La Cina non è dunque più la locomotiva della mobilità elettrica globale per il 2019. Complessivamente sono state immatricolate circa 972’000 auto puramente elettriche (BEV), pari a una quota dell’81%. Circa il 19% dei veicoli elettrici è costituito da ibridi plug-in (PHEV).

Anche negli USA, il secondo mercato al mondo per i veicoli elettrici, è attesa rispetto all’anno precedente una flessione del 5% circa a 324’000 veicoli. Complessivamente la quota di mercato dalle auto elettriche è scesa dal 2,1% all’1,9%. Gli USA restano tuttavia di gran lunga il secondo più importante mercato per la mobilità elettrica, dopo quello cinese.



I trend di vendita delle auto elettriche (BEV, PHEV) nei principali mercati. (CAM Electromobility Report 2020)

Al numero tre si colloca la Germania che, secondo Bratzel, acquista sempre più un ruolo propulsore per la crescita dell’elettromobilità. Nell’intero 2019 sono stati immatricolati circa 109’000 veicoli elettrici, con un incremento del 50%. La fetta di mercato è salita per la prima volta dal 2,0% al 3,0% ed è costituita per il 58% da BEV e per il 42% da PHEV. A seguito dell’ampliamento dell’offerta di ibridi plug-in – ad esempio con la BMW 330e (immagine) o l’Audi A6 TFSI e – le vendite di PHEV sono triplicate nell’ultimo trimestre 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sempre secondo Bratzel, nell’ultimo trimestre le immatricolazioni di PHEV sono tornate a superare quelle di BEV.

La Germania ha scalzato dal podio la Norvegia, che scende al secondo posto in Europa nella classifica delle auto elettriche: nel paese scandivano il numero di nuove immatricolazioni è salito a 80’000, con un +10%. «Allo stesso tempo la Norvegia conferma la sua posizione d’eccezione in termini di quota di mercato che è cresciuta dal 49,1% dell’anno precedente al 55,9%», prosegue il rapporto. Il 76% delle nuove immatricolazioni è costituito da BEV.



Le quote di mercato delle auto elettriche (BEV, PHEV) nei principali mercati. (CAM Electromobility Report 2020)

«Il 2019 è un anno di transizione per l’elettromobilità, contraddistinto da tendenze contrastanti», afferma Stefan Bratzel che è anche stato relatore alla «Giornata dei garagisti svizzeri». «La dinamica delle vendite è fortemente influenzata, positivamente così come negativamente, dalle condizioni del quadro normativo.» Bratzel auspica dunque che la politica crei condizioni favorevoli di lungo termine mirate al raggiungimento degli obiettivi di politica ambientale e socioeconomica, evitando i dirottamenti delle risorse e le conseguenti distorsioni del mercato.

Per il 2020 Bratzel si aspetta un forte dinamismo in Germania e in Europa, «favorito oltre che dal contesto normativo soprattutto dagli sforzi ingenti di molte case automobilistiche sul fronte dei prodotti.»
 
 

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